giovedì 31 maggio 2018

A volte ritornano (ed era meglio se se ne stavano dove stavano)


Mesi e mesi di silenzio.
Anni anzi.
Il blog in perfetto completo abbandono (la fine che si meritava del resto!)... ed ecco che, sorprendentemente, non paga di aver già contribuito pur modestamente a riempire il web con una piccola dose di minchiate... bugnato’s back!
I vostri appelli accorati su Chi l’ha visto? hanno sortito il loro effetto.
Carissimi, orfani di questo blog celeberrimo, finalmente (??) rieccomi.
Sono sempre io eh, incredibile a dirsi ma eccomi qui.
Anche se a volte me lo sono chiesta, se ero sempre io...
Sono avvenuti vari cambiamenti nella mia vita. Più una cosa che ha allagato i miei dotti lacrimali e il pavimento tutto a disposizione sotto ai miei piedi.
E allora poi ti chiedi se ci sei sempre. Se sei sempre tu. Se non sei cambiata o se la vita ti ha portato troppo al largo, dove si è solo esausti della vita di naufrago attaccato a una zattera di legno marcio da rendere secondario qualsiasi dettaglio identitario: chi sono, come minchia mi chiamo, cosa amavo prima di tutto questo. Che faccia ho. 

Ma avrò ancora una faccia?
In questo smarrimento ho pensato al blog. Tracce del passato, tracce della me che ero.
Mi sono chiesta se amavo ancora Milano. Se non è stato un amore bruciato in uno sconsiderato momento di sciocco ottimismo, prontamente legnato dalla sorte.
E allora bugnato, cosa ti dice questa città? Niente e poco.
Questa città per me si è ristretta. Mi pare di sentirmi a casa veramente solo a casa.
Infatti da oggi il blog vi parlerà di quanto è comoda la mia scrivania!
Scherzo.
Scherzo.
La verità è che ho bisogno di scrivere.
Ho letto talmente tanto (ma anche le etichette dei fagioli in latta eh, non prendetemi per intellettuale) che ora sento dentro un mare di parole che non vede l’ora di uscire. Per dire cosa? Ehhhh, il bello è che non lo so.
Pezzi su Milano non so se per il momento ce ne saranno. Però non avevo voglia di aprire uno spazio diverso.
Penso che mi sfogherò parecchio qui. Tanto siamo io e basta.
Ma almeno lo vedo scritto.
È uscito da me.
E farla uscire quando la tieni dentro da un po’, ragazzi miei, è proprio una grande soddisfazione. (Come vedete non ho perso un grammo della mia raffinatezza)
A prestizzimo, lo prometto